giovedì 12 marzo 2015

La tragedia che ha sconvolto la Francia

Ieri mattina la tragedia che ha travolto i tre atleti francesi ha sconvolto la Francia e il mondo dello sport, ha toccato anche la nazionale di rugby, che gioca domenica all'Olimpico con l'Italia. La  scomparsa del pugile Alexis Vastine, della velista Florence Arthaud e della nuotatrice Camille Muffat, che erano impegnati nelle riprese del reality "Dropped", ha ovviamente sconvolto i Bleus.

Brice Dulin parlando con i giornalisti ha detto di aver conosciuto la Muffat: "Lo sport è una grande famiglia, capita spesso di incrociarci, magari per un premio o altro. Io avevo avuto l'occasione ci conoscere Camille Muffat nella Notte del Rugby, eravamo rimasti cinque minuti a parlare: mi era sembrata una ragazza aperta e gentile. Ovviamente oggi il mio pensiero è rivolto a lei, alle altre vittime e alle loro famiglie. Apprendere una notizia del genere appena svegli ti rende davvero difficile metabolizzarla e accettarla".

Bernard Laporte, ex ministro dello sport, ex c.t. della nazionale di rugby e oggi manager del Tolone campione di Francia e bicampione d'Europa in carica: "Ho incontrato più volte Florence quando ero ministro. E una volta che eravamo stati insieme dall'editore che avevamo in comune ci siamo trattenuti al caffè Flore a Parigi. E Camille... Una ragazza formidabile, divertente. Ci siamo visti a più riprese a novembre, quando avevamo girato insieme una clip per promuovere il match Tolone-Clermont, che si sarebbe giocato a Nizza e del quale lei sarebbe stata la madrina. Poi mi disse che seguiva i nostri risultati. E guardando il video ci siamo fatti delle belle risate. Oggi penso anche al suo compagno: parlammo della loro idea di farsi una famiglia".

Sabato a Lione nel match di Top 14 il Tolone indosserà il lutto al braccio. "Aveva solo 25 anni, poteva essere mia figlia. A volte ci lamentiamo per problemi così piccoli... Queste cose purtroppo ci riportano alla realtà".

In questo clima, intanto, c'è da preparare la sfida all'Italia. Alla quale la Francia arriva reduce da due sconfitte consecutive, con uno spogliatoio spaccato e un c.t. (Philippe Saint-Andre) massacrato dalla critica.

"Lui è un competitore e soffre per le sconfitte tanto quanto noi giocatori", dice il tallonatore Benjamin Kayser.
"Le sconfitte fanno più male delle parole. E se lui vuole esprimere la sua delusione, ne ha tutto il diritto".
Il riferimento è alle dure parole che Saint-Andre ha rivolto alla squadra dopo la sconfitta in casa con il Galles, quando aveva definito i suoi giocatori delle "attricette" (o "ballerine", più o meno) e di non avere visto "campioni in campo". E Kayser non si lamenta: "I risultati d'altronde non ci sono, meritiamo queste bacchettate. Le parole che ha usato non sono così importanti. Philippe ha voluto soprattutto dire che dobbiamo meritarci la nazionale, che se facciamo cose stupide meritiamo di stare a casa. Che non dobbiamo pensare a noi stessi, ma alla squadra".

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